Nel contesto della meccanica quantistica, il concetto di indistinguibilità si applica a particelle elementari identiche, come elettroni, protoni o neutroni, che non possono essere differenziate nemmeno in principio. Ciò implica che lo scambio di due particelle identiche non produce alcun effetto osservabile.
Per particelle indistinguibili, lo stato quantistico complessivo del sistema deve rispettare specifiche simmetrie:
L'indistinguibilità porta a conseguenze fisiche significative, tra cui:
Per un sistema di \( N \) particelle indistinguibili, lo stato complessivo si rappresenta con una combinazione lineare che include tutti i possibili scambi tra particelle. Ad esempio, per due particelle fermioniche:
Per bosoni, la combinazione lineare diventa:
In meccanica quantistica, l'operatore di scambio \( \hat{P}_{12} \) scambia le coordinate di due particelle. Applicando questo operatore allo stato quantistico di due particelle, si ottiene:
Gli autovalori dell'operatore di scambio sono \( +1 \) e \( -1 \), corrispondenti rispettivamente a stati simmetrici (bosoni) e antisimmetrici (fermioni). Questo implica che:
dove \( \hat{I} \) è l'operatore identità. Ciò riflette il fatto che scambiare due particelle identiche due volte lascia invariato lo stato.
Per descrivere il comportamento di un sistema di \( N \) fermioni, lo stato complessivo deve essere antisimmetrico rispetto a qualsiasi scambio di particelle. Questo è realizzato tramite il determinante di Slater:
Questo determinante garantisce che il risultato sia zero se due particelle occupano lo stesso stato quantico, come richiesto dal principio di esclusione di Pauli.
L'indistinguibilità influenza le distribuzioni statistiche delle particelle:
L'indistinguibilità delle particelle ha applicazioni dirette in molti fenomeni fisici:
In sistemi con coordinate cicliche (ad esempio una particella su un anello di lunghezza b), la simmetria della funzione d’onda rispetto allo scambio delle particelle impone condizioni specifiche ai bordi:
Si cerca una soluzione del tipo \(\psi(x) = e^{i \lambda x}\). Applicando la condizione periodica si ha:
Questa equazione è verificata per \(\lambda b = 2\pi n\) con n \in \mathbb{Z}, cioè:
I valori ammessi del momento angolare (ad esempio, per \(\hat{L}_z = -i\hbar \frac{d}{dx}\)) sono allora multipli interi:
Anche qui si parte da \(\psi(x) = e^{i \lambda x}\). Applicando la condizione antiperiodica:
Questa equazione è verificata per \(\lambda b = (2n+1)\pi\) con n \in \mathbb{Z}, cioè:
I valori ammessi del momento angolare diventano quindi seminteri:
In sintesi: la simmetria della funzione d’onda (simmetrica per bosoni, antisimmetrica per fermioni) si traduce direttamente nella scelta delle condizioni al contorno e nei valori quantizzati delle osservabili come il momento angolare.