Le perturbazioni costanti e periodiche sono fondamentali nello studio delle transizioni quantistiche tra stati energetici discreti. Analizzando questi casi con l'approccio della meccanica quantistica, è possibile comprendere come un sistema risponde a stimoli esterni.
Consideriamo una perturbazione del tipo costante, descritta dall'Hamiltoniana perturbativa:
Questo caso conduce a una transizione tra gli stati iniziale \( \lvert i \rangle \) e finale \( \lvert f \rangle \) con una probabilità di transizione data da:
Qui \( \Delta \omega = \omega_f - \omega_i \) è la differenza di frequenze tra lo stato finale e lo stato iniziale. La funzione sinusoidale mostra un comportamento di risonanza quando \( \Delta \omega \to 0 \), il che implica che le transizioni sono più probabili per energie vicine.
Una perturbazione periodica è invece descritta come:
In questo caso, si osservano due frequenze di transizione, corrispondenti a \( \omega_f = \omega_i \pm \omega \). La probabilità di transizione è:
Questo comportamento è essenziale per descrivere fenomeni come l'emissione e l'assorbimento di energia da parte di un sistema, in risonanza con una perturbazione esterna.
Per comprendere meglio le probabilità di transizione, analizziamo le formule derivanti dalle perturbazioni costanti e periodiche.
La probabilità di transizione \( P_{i \to f}(t) \) per una perturbazione costante deriva dall'integrazione nel tempo dell'interazione tra lo stato iniziale \( \lvert i \rangle \) e finale \( \lvert f \rangle \). La funzione seno-squared riflette l'interferenza delle onde di probabilità e raggiunge un massimo quando \( \Delta \omega \to 0 \). Questa situazione è nota come risonanza, in cui:
In risonanza, la probabilità cresce quadraticamente con il tempo, riflettendo un'accumulazione costante di probabilità di transizione. Questo comportamento evidenzia come una perturbazione costante possa essere efficace solo per tempi relativamente brevi o in condizioni di vicinanza energetica.
Per una perturbazione periodica \( H'(t) = V \cos(\omega t) \), si considera lo sviluppo della soluzione nell'approssimazione perturbativa:
Qui, \( \omega_{fi} = \frac{E_f - E_i}{\hbar} \) rappresenta la frequenza corrispondente alla differenza energetica tra gli stati. Sostituendo \( H'(t) \) nella forma periodica, otteniamo:
Questo risultato mostra la presenza di due frequenze di risonanza, \( \Delta \omega = \pm \omega \), che corrispondono rispettivamente all'assorbimento e all'emissione di energia da parte del sistema.
La risonanza è un concetto chiave: quando l'energia della perturbazione esterna coincide con una differenza energetica tra gli stati del sistema, il trasferimento di energia è massimizzato. Questo principio è alla base di tecniche come la spettroscopia Raman e l'assorbimento ottico.
La Regola d’Oro di Fermi estende questi risultati per descrivere la probabilità di transizione in sistemi con un continuo di stati finali. La sua espressione generale è:
Qui, \( \Gamma_{i \to f} \) rappresenta la velocità di transizione e \( \rho(E_f) \) è la densità degli stati finali. La Regola d’Oro di Fermi trova applicazione diretta nei processi di emissione spontanea e assorbimento stimolato.
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