Relazione di Indeterminazione

Principio fondamentale

La relazione di indeterminazione di Heisenberg stabilisce un limite fondamentale alla precisione con cui possono essere misurate simultaneamente due grandezze fisiche coniugate, come posizione e quantità di moto:
\[ \Delta x \cdot \Delta p \geq \frac{\hbar}{2} \]
dove:

Derivazione formale

La relazione di indeterminazione è una conseguenza diretta della meccanica quantistica e della natura ondulatoria delle particelle. Può essere derivata utilizzando la disuguaglianza di Cauchy-Schwarz sugli operatori posizione \( \hat{x} \) e quantità di moto \( \hat{p} \), dove:
\[ \hat{p} = -i \hbar \frac{\partial}{\partial x} \]
Il calcolo formale mostra che il prodotto delle deviazioni standard di \( \hat{x} \) e \( \hat{p} \) non può essere inferiore a \( \frac{\hbar}{2} \).

Interpretazione fisica

La relazione di indeterminazione non è una limitazione degli strumenti di misura, ma un limite intrinseco imposto dalla natura quantistica. Essa implica che non è possibile determinare simultaneamente con precisione arbitraria la posizione e la quantità di moto di una particella. Questo riflette il principio fondamentale secondo cui le particelle quantistiche possiedono proprietà ondulatorie.

Estensione ad altre coppie di osservabili

La relazione di indeterminazione si applica anche ad altre coppie di grandezze coniugate, come energia e tempo:
\[ \Delta E \cdot \Delta t \geq \frac{\hbar}{2} \]
Qui, \( \Delta E \) rappresenta l'indeterminazione nell'energia e \( \Delta t \) l'intervallo temporale associato.

Conseguenze

Validità sperimentale

Esperimenti come la diffrazione elettronica e le misure nei laboratori di fisica nucleare confermano la validità della relazione di indeterminazione, fornendo una solida base empirica al principio di Heisenberg. Ritorna all'Indice